Intervista a Umberto Trivella, Cowo Manager di Mezzanine Coworking

Intervista a Umberto Trivella: il punto di vista del Cowo Manager Mezzanine Coworking Verona su Smart Working, Coworking e… molto altro!

Umberto Trivella gestisce insieme a Elena Monzardo Mezzanine Coworking, il Cowo® di via Cappello 12.

Ma non solo.

Umberto è anche un libero professionista nel settore della microfinanza e finanza etica e lavora prevalentemente nei paesi in via di sviluppo.

Il suo punto di vista sul mondo del lavoro, arricchito da un punto di vista internazionale, è quindi doppiamente interessante e attuale: eccolo riassunto in questa intervista esclusiva.

Qual è la modalità di lavoro veramente “intelligente” per Umberto? Per scoprirlo leggi fino alla fine. ⤵️

Umberto: grazie per la tua disponibilità… vuoi presentarti? Chi legge questo sito ti conosce come gestore del Mezzanine Coworknig, ma il tuo lavoro in realtà è un altro…

Umberto Trivella – Buongiorno e grazie a voi per l’opportunità. Mi occupo di finanza etica e microcredito/microfinanza nei paesi in via di sviluppo, prevalentemente in Africa. In sostanza, faccio consulenza a istituzioni finanziarie locali per favorire l’accesso ai servizi finanziari (credito, risparmio, assicurazioni) per le persone escluse dal sistema finanziario formale (ossia le banche). In particolare, da qualche anno a questa parte, mi focalizzo soprattutto sul finanziare l’accesso alle energie pulite (fotovoltaico ecc.) delle persone in situazione di “povertà energetica”.

Da professionista attivo a livello internazionale, qual è il tuo punto di vista sull’organizzazione del lavoro, per quanto riguarda gli spazi fisici?

Umberto Trivella – Penso che il lavoro inteso come recarsi quotidianamente nell’ufficio del datore di lavoro, magari affrontando code e stress dovuti al traffico per arrivarci, sia ormai superato. Oggi, il lavoro da remoto è una pratica accettata (quasi) ovunque e in questo bisogna dire che il Covid, per quanto tragico, ha dato una grande spinta.
Nel mio caso però, lavoravo da remoto già ben prima del Covid, almeno dal 2013.

Smart working, work at home, remote working… quali di queste espressioni ti risulta più familiare (ammesso che abbiano per te un significato reale, e non siano frasi fatte)?

Umberto Trivella – Mi risultano tutte abbastanza familiari, per non parlare delle altre che girano (lavoro ibrido, lavoro flessibile, nomadismo digitale ecc.).
Alcune espressioni mi fanno anche un po’ sorridere, specialmente “smart working”, termine che esiste solo da noi e che, a mio avviso, ha ben poco di “smart” per come era inteso almeno inizialmente (lavoro da casa), anche se ovviamente essendo tutti confinati non avevamo scelta in quel momento.

Parliamo di “daily schedule”: ritieni che la produttività cambi se il lavoro si svolge da remoto?

Umberto Trivella – Ritengo proprio di sì, e non sono io a dirlo, ma decine di studi sull’argomento. Basta pensare al tempo e allo stress che ci si può risparmiare evitando di dover per forza andare in ufficio tutti i giorni, magari solo per mandare qualche email o fare qualche telefonata in una giornata poco carica. Secondo me, riducendo lo stress da “pendolare” e aumentando la libertà di gestire il proprio tempo e conciliare la propria vita personale con il lavoro, si aumenta per forza la produttività, intesa però come lavorare per obiettivi, non come ore passate alla scrivania. Se sto meglio, lavoro meglio!
Bisogna anche distinguere il lavoro da casa duro e puro, dal lavoro “ibrido” che concilia giorni di lavoro da remoto (da casa o altrove) con il lavoro in ufficio, insieme a colleghi e/o altri lavoratori. Per quanto mi riguarda, lavorare sempre e solo da casa è tanto deleterio quanto dover per forza andare sempre in ufficio, a causa della solitudine e le distrazioni spesso associate con il lavoro nella propria abitazione. Per questo mi piace il Coworking, che è una via di mezzo tra il lavoro da casa e quello in ufficio. Non per niente ne abbiamo aperto uno! 😊

Tu viaggi molto, per il tuo lavoro. Trovi che l’approccio in Italia sia differente rispetto a quello di altri Paesi?

Umberto Trivella – Sì viaggio, però soprattutto in Africa che è un contesto molto diverso da quello di altri paesi europei o occidentali. Non sono mai stato in un Coworking in un paese africano, ma sicuramente ce n’è un gran bisogno anche lì: basta pensare che in una capitale africana spesso le persone impiegano anche due ore o più per recarsi al lavoro, a causa del traffico intensissimo. Anche lì però il Covid ha contribuito molto a “sdoganare” il lavoro da remoto.
In generale, ho l’impressione che in altri paesi ci sia meno resistenza al lavoro da remoto, o che comunque fosse una pratica un po’ più diffusa anche prima del Covid. Mentre da noi sento parlare di aziende che esigono nuovamente i dipendenti in presenza tutti i giorni e ho addirittura letto articoli che sostenevano che lo smart working fosse finito. Nulla di più falso!

Punto di vista familiare: ritieni che una organizzazione più flessibile possa essere d’aiuto alle famiglie, in particolare quelle con bimbi piccoli?

Umberto Trivella – Assolutamente sì. Come dicevo sopra, poter organizzare più liberamente la propria giornata senza dover “timbrare” il cartellino permette di pianificare meglio anche la gestione degli impegni famigliari, magari prendendosi delle pause per andare a prendere i bimbi, portarli al parco o a qualche attività e recuperando prima o dopo il tempo passato non al lavoro.

Un episodio significativo per quanto riguarda lo smart working…

Umberto Trivella – A parte le belle giornate passate in Coworking, che considero il vero lavoro “intelligente”, ho passato un bellissimo periodo di lavoro da remoto l’anno scorso in Sardegna. Prendendo esempio dai tanti “nomadi digitali” che frequentano il nostro spazio, abbiamo deciso di affittare una casa per un mese nel Sud della Sardegna nel giugno 2023. Sebbene io fossi nel pieno di un lavoro importante da consegnare, trascorrere l’inizio dell’estate a lavorare in giardino a pochi passi dal mare in compagnia del mio cane, mentre mia moglie e mio figlio andavano in spiaggia, è stato davvero speciale, e mi aiutato non poco a concentrarmi. Prova ne è che il mio cliente è stato molto contento del lavoro consegnato!